LA GRECIA TORNA IN RECESSIONE

irlandaContinua la tragica storia di quello che Monti definì “il più grande successo dell’euro”. Dopo che Tsipras l’ha illusa e prevedibilmente tradita, la Grecia si è piegata all’ennesimo “piano di salvataggio” della Troika, che tutti sapevano fallimentare già in partenza. L’odierna ricaduta in recessione ne è l’inevitabile conseguenza. Come riporta ZeroHedge, e come molti tuttora si rifiutano incredibilmente di ammettere, rimanere nell’euro significa per questo paese un’austerità infinita e fallimentare, che inasprisce inutilmente le sofferenze di un intero popolo. Continua a leggere

Tsipras di fronte al crollo?

colpe-Tsipras-510di Antonis Ntavanellos (Laiki Enotita – Unità Popolare)

Alle elezioni del 20 settembre 2015, lo stato maggiore di Tsipras – con il generoso aiuto dei creditori e delle classi dominanti greche, cui serviva un nuovo “capo” – ha realizzato l’obiettivo dei suoi sogni: l’esclusione di Unità Popolare (UP) [partito-coalizione che comprende, tra le sue componenti, la Corrente di sinistra di cui è portavoce Panagiotis Lafazanis, Red Network e DEA, indipendenti]; la sopravvivenza elettorale di ANEL (Greci indipendenti, il cui esponente ufficiale è Panos Kammenos, ministro della Difesa); l’ingresso in parlamento degli “utili idioti” di Vassilis Leventis (Unione dei centristi); la frammentazione della collera sociale contro il III memorandum [adottato nel luglio 2015 e in corso di applicazione, legge dopo legge]; e la quasi-estinzione della dinamica socio-politica del NO pronunciato al momento del referendum del 5 luglio 2015, ossia una posizione sociale con i tratti dell’astensione… Numerose analisi di questa fase si riferiscono a Tsipras come leader egemone e alla mutata Syriza in quanto partito destinato a una lunga durata. Continua a leggere